2 Febbraio – Festa della Candelora: qual è il suo significato?

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20221218_113756-scaled-wpv_900xForse non tutti conoscono il vero significato della Candelora. Il 2 Febbraio la Chiesa Cattolica celebra la della Presentazione di Gesù al Tempio di Gerusalemme, nell’adempimento della Legge Giudaica riguardante i primogeniti maschi. Perché dunque il nome Candelora? La risposta alla nostra domanda si trova tra le parole pronunciate da Simeone mentre teneva in braccio Gesù Bambino:

«Ora lascia, o Signore, che il tuo servo vada in pace secondo la tua parola; perché i miei occhi han visto la tua salvezza, preparata da te davanti a tutti i popoli, luce per illuminare le genti e gloria del tuo popolo Israele» (Luca 2,29).

Cristo è la “luce per illuminare le genti”, da cui il chiaro riferimento alle candele ed al nome che ne deriva.

In realtà la festa è anche detta della Purificazione di Maria poiché secondo l’usanza ebraica, dopo quaranta giorni dalla nascita di un maschio la madre, considerata impura, doveva recarsi al Tempio di Gerusalemme per purificarsi: il 2 Febbraio cade quaranta giorni dopo il 25 Dicembre (giorno della nascita di Gesù).

« Quando una donna sarà rimasta incinta e darà alla luce un maschio, sarà immonda per sette giorni; sarà immonda come nel tempo delle sue regole. L’ottavo giorno si circonciderà il bambino. Poi essa resterà ancora trentatré giorni a purificarsi dal suo sangue; non toccherà alcuna cosa santa e non entrerà nel santuario, finché non siano compiuti i giorni della sua purificazione » (Levitico 12,2-4).

Gesù illumina il cammino di tutti ogni giorno perciò diventa importante presentarci a Dio con le nostre paure ed i nostri timori ma anche con la speranza di intraprendere un giusto sentiero, per un augurio nella ricorrenza della Festa della Candelora.

Nella Festa della Candelora si conclude dell’Ottavo Centenario del primo presepe voluto da San Francesco Greccio 1223-2023, nel messaggio “A Greccio ottocento anni fa San Francesco, con il suo amico Giovanni Velita e con la povera gente di quel borgo sperduto, rivive l’incanto di Betlemme, il messaggio dato dal sacerdote che celebra la messa sopra la mangiatoia che viene riempita dall’Eucarestia, il pane di Dio. Betlemme, casa del Pane, rivive a Greccio nell’incanto di quella notte beata, Greccio ci chiede di reimparare a fissare nei cuori la nitidezza di una solidarietà senza pretese e senza riscontri. Allora la grotta fredda e buia diventa sfolgorante di luce intrisa di calore umano”.

Il Presidente Sede A.I.A.P. di Canosa di Puglia

Orazio LOVINO

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